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giovedì 17 aprile 2008

Il declino del tappeto Persiano

Contemporaneo al declino dei Safavidi inizia il declino del tappeto persiano.
I Qajar non ebbero tempo, o gusto, da dedicare ad esso, mentre gli Europei per parte loro contribuirono a rendere affare esclusivamente commerciale quella che era autentica forma d'arte. Dal 1800 al 1900 si svolgono pertanto contatti tra la Persia e l'Europa moderna rappresentata da vari paesi e realtà commerciali , il tutto mentre l'interno del paese è travagliato da crisi continue tra correnti di costituzionalisti e assolutisti.
Dapprima i tedeschi (ditta Ziegler) e gli inglesi, poi anche gli americani scavalcarono i commercianti persiani impiantando direttamente delle manifatture in Persia, e distribuendo ordinazioni tali da condizionare l'intera produzione nazionale, standarizzandola secondo le esigenze occidentali. L'inizio della nuova era di produzione partì da Tabriz, da sempre centro commerciale vivacissimo, poi si allargò ad Arak, a Kirman e ad Hamadan, assumendo caratteristiche sempre più universali e confusionarie. A seconda della richiesta infatti, ogni ditta straniera richiede alle manifatture ed agli artigiani che lavorano per lei, la produzione dei vari tipi di tappeti indicati finora con il nome della zona di provenienza ormai ristretto solo a significare indicativo. Si producono cioè, a Hamadan dei tappeti Tabriz destinati al mercato americano, o dei Kirman, dei Meshed, dei Bukhara, e lo stesso avviene in molti altri luoghi della Persia, era il l'inizio del declino del tappeto persiano.

1 commenti:

antonio ha detto...

In effetti, quanto avvenne in Persia nell’ultimo quarto dell’ottocento, meriterebbe un’analisi più dettagliata ed ampia di quanto gli spazi del blog possono concedere. L’interesse commerciale spinse molti verso questo redditizio mercato. La “Ziegler & C.”, ditta con sede a Manchester ma con capitali svizzeri, creò una sede ad Arak. Forniva ai tessitori dei modelli, sotto forma di “vaghireh”, e della lana già preparata, pagando gli annodatori solo per la manodopera. Molti accettarono di lavorare per lei, non rischiando in proprio i costi dei materiali. Un’altra grande azienda tedesca, la “ Persische Teppich Aktiengesellschaft”, detta comunemente Petag, stabilì una sede a Tabriz e richiedeva, alle proprie maestranze, annodati dall’iconografia ispirata dai motivi aulici persiani. L’ultima grande azienda occidentale ad invadere massicciamente la Persia, fu la “Tomshandjian” di New York. Questa, nell’area di Arak, di Kashan, di Kirman, fece produrre annodati dalla colorazione, principalmente rosa dughi, e dal disegno copiato da modelli europei, soprattutto inglesi. Stravolse il tipico modo di annodare nell’area Saruq, introducendo disegni su cartone millimetrato. Un saluto.