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lunedì 7 luglio 2008

Tappeti dipinti

Il primo studioso che aveva avvertito l’importanza dei dipinti come una fonte documentaria per la conoscenza dei tappeti orientali fu il francese N.Y.Willemin, che trattò quest’argomento in un’opera pubblicata nel 1839. Quarant'anni dopo fu la volta del tedesco Julius Lessing che dedicò una monografia sul tema. Agli inizi del nostro secolo, Wilhelm von Bode, direttore del Berlin Kaiser Friedrich Museum prese ad affrontare approfonditamente lo studio delle tipologie dei tappeti attraverso le fonti pittoriche , in particolare quelle italiane e olandesi. L’eredità di Bode fu raccolta negli anni cinquanta da Brigitte Scheunemann, alla quale si deve il primo elenco di dipinti con tappeti. Fra gli ultimi contributi: l'indagine di Onno Ydema sui tappeti nella pittura olandese dal Cinquecento al Settecento. Per uno studioso di tappeti, ogni quadro o affresco che li raffiguri deve essere considerato con attenzione: il dipinto (quando è antico) ha il valore di un documento storico, in quanto in esso vi è rappresentata la denuncia della conoscenza, da parte di un singolo artista e nell’ambito della cultura in cui egli opera, della tipologia del tappeto rappresentato, consentendo quindi di avanzare qualche ipotesi sulla diffusione dell’esemplare tessile. Inoltre un tappeto dipinto, riconoscibile e confrontabile con frammenti o esemplari completi esistenti, giunti fino a noi, consente di stabilire un elemento importante per procedere con la datazione dell'esemplare. Tappeti e dipinti dunque per quanto oggi vengano identificati come distinte e distanti manifestazioni artistiche provenienti da esperienze culturali lontane e differenti l'una dall'altra, restano invece indissolubilmente legati, atrraverso un rapporto che rimane, storico artistico ma anche scientifico.

2 commenti:

antonio ha detto...

Ho letto in un testo che la tipologia anatolica definita "Lotto", dal nome dell'artista Lorenzo Lotto, sia stata dipinta dal maestro solo in due occasioni. Questo, se vero, prova che la bellezza dei dipinti e degli annodati sia talmente grande che la gente li abbia accomunati in modo così indissolubile da far pensare che per tutta la sua vita l'artista non abbia dipinto che quello. Un saluto.

Alberto De Reviziis ha detto...

Lorenzo Lotto ha sostanzialmente ritratto nelle sue opere, due tipologie di tappeti anatolici, ambedue le tipologie vengono definite di tipo "lotto" e nell'insieme rappresentano una collezione cospicua di pezzi.
Non è quindi vero che le opere di Lorenzo lotto ritraenti tappeti fossero solamante due.