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martedì 9 settembre 2008

Non tutti persiani conoscono i tappeti



E' purtroppo opinione diffusa che chi vende tappeti debba essere necessariamente persiano, così come è altrettano diffusa e sbagliata l'opinione che un tappeto fatto a mano, debba altrettanto essere persiano affinchè gli venga riconosciuto un certo valore economico o artistico. Ambedue queste semplificazioni sono ovviamente sbagliate e sono principalmente il frutto della non conoscenza della materia da parte dell'italiano medio. Non tutti i venditori persiani conoscono il tappeto, (sarebbe come pensare che tutti gli italiani si intendessero di vini o che tutti gli svizzeri si intendano di orologi). E non tutti i tappeti di valore sono Persiani. Purtroppo molti commercianti di tappeti sono persone non competenti, che essendo di origine persiana e non volendo ritornare in patria a causa del cambio politico avvenuto con la Rivoluzione, falliti o conclusi gli studi di: agraria, farmacia, botanica o qualsiasi altra materia, hanno deciso di intraprendere il commercio di tappeti persiani, approfittando dell'inesperienza dell'acquirenza verso quest'arte e al tempo stesso approfittando della loro provenienza per presentarsi come "esperti".Proprio queste persone con la loro totale inesperienza e con il loro esclusivo interesse a vendere tappeti di casa loro, hanno fatto si, che il commercio del tappeto assumesse contorni foschi e cupi, che certo non hanno aiutato ne quelle persone competenti (anche persiane) che vi operano, ne tanto meno quest'arte, che oggi, è in crisi pure in Persia. Contrariamente quindi a quanto si possa pensare, di fronte ad una materia così complicata quale la tappetologia, l'italiano che vende generazionalmente tappeti (magari meglio se non insieme alle tende e alle moquette) è sicuramente garanzia di passione e professionalità, in quanto ad un italiano medio non competente in materia, mai passerebbe per la testa di intraprendere un simile commercio. Sia chiaro, che di commercianti e professionisti del settore di origine persiana capaci e competenti ce ne sono eccome, penso ad esempio a: Taher Sabahi , a Bijan Parvizyar (detto il principe) o all'amico Karim Sobouti (detto Nader), e a tanti altri, ma per ogni persiano competente, ahimè nel commercio di tappeti ce ne sono altri 100 improvvisati. Meglio quindi -se non si ha un commerciante di fiducia a cui rivolgersi- evitare pregiudizi che vanno in genere solo a scapito del cliente, e valutare l'acquisto di un tappeto orientale non in base alla provenienza del venditore, ma considerando ben altri termini di valutazione.

2 commenti:

antonio ha detto...

Un caro amico persiano, nativo del Fars e vissuto da noi alcuni anni, quando vide a casa mia un bellissimo Malayer appeso nell'ingresso chiese "bello, è turco?". Lui faceva il pilota di elicotteri però.
Una buona serata.

freddy ha detto...

Ciao sono Freddy: quanto tu asserisci e' completamente esatto! per esperienza posso assicurarti che non solo sono degli incompetenti , ma che per nascondere la loro poca vera conoscenza tendono a compilare certificati di autenticita' CHE NON DICONO ASSOLUTAMENTE NULLA!! Si riforniscono dei tappeti da grossisti senza nemmeno vederli!!! Sai benissimo che un tappeto per acquistarlo devi vederlo e toccarlo con mano (almeno per certi tappeti)e quindi ti invito caldamente a continuare nella tua opera divulgativa ed a creare uno spazio per i tappeti antichi o molto vecchi in quanto e' proprio in quel settore dove colpiscono anche in maniera fraudolenta. salutoni da Freddy