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venerdì 9 ottobre 2009

I tappeti portano fortuna

Fin dalla loro scoperta in era paleolitica i colori hanno sempre assunto una funzione scaramantica ed esoterica. Insieme ai segni e ai simboli i colori sgargianti rappresentavano nel tappeto un complesso linguaggio iniziatico (oggi spesso adulterato) che era volto a scacciare gli spiriti, e a proteggere la dimora o il giaciglio. Ancor oggi gli zingari e gli indiani vestono colori sgargianti in questa funzione, e in Africa e nelle Isole Caraibiche si adoperano colori forti per scacciare il malocchio. Nel loro complesso i tappeti rappresentavano e rappresentano tutt'ora (ad eccezione delle moderne monocromie) un amuleto composito di simboli e colori. Particolari colori e simboli è stato del resto appurato e comprovato scientificamente, agiscono sulla nostra psiche e sul nostro inconscio producendo in noi energie negative o positive. Le case moderne di oggi povere nelle forme e nei colori hanno sfrattato dalla vita domestica questi colori e questi simboli, lasciando l'essere umano e le famiglie in balia del grigiore, del nero e ultimamente anche del viola. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: aumento delle depressioni, dei suicidi, delle separazioni e crescente necessità di evadere da parte degli individui dal loro ambito domestico. Di fronte a questi dati statistici inconfutabili e alla consapevolezza scientifica (gli studi di Freud ne sono un esempio) dell'azione benefica di determinati colori e simboli piuttosto di altri sulla nostra psiche, la considerazione che gli ambienti domestici e l'uomo in particolare si siano privati oggi di un oggetto/amuleto che per colori e simboli era sinonimo di protezione ed energia positiva è quasi automatica. E forse non è un caso che gli anni d'oro del tappeto orientale in occidente hanno sempre coinciso con gli anni di maggior splendore e sviluppo economico e scientifico per l'occidente stesso, basti pensare all'800 con la sua rivoluzione industriale o all'immediato dopoguerra che fino agli anni '90 ha rappresentato per i nostri paesi i massimi storici raggiunti in termini di benessere culturale ed economico. Oggi di fronte ad una crisi economica e culturale devastante come quella che i nostri paesi e le nostre culture stanno vivendo, ci sarebbe da pensarci su e riaprire le porte delle nostre case ai tappeti e ai loro colori e simboli, del resto chi tutt'oggi la crisi non l'avverte (vedasi ricchi e regnanti), i tappeti dalle proprie case e dai propri palazzi non li ha mai tolti.

1 commenti:

antoscara ha detto...

Giustissime osservazioni di Alberto, che condivido in pieno, particolarmente con riguardo a quanto detto sulle moderne tendenze monocrome che, personalmente, non gradisco.
Volevo solo aggiungere che quello che non finirà mai di stupirmi nei tappeti (quelli belli, che non hanno né patria né epoca) è la capacità, quando c'è, degli annodatori/trici di accostare e dosare i colori senza ottenere risultati pacchiani, ma soprattutto quella di ottenere effetti cromatici strabilianti utilizzando magari solo pochi colori (vedi produzioni turkmene o baluchi)