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venerdì 6 novembre 2009

Manca la buona creanza


Ieri l'altro, una persona, ha pensato di richiedermi informazioni su di un determinato tappeto afghano, utilizzando in maniera poco urbana il libro degli ospiti del blog. Al di là della sede poco opportuna (esistono contatto email e sezione sportello lettori per questo genere di richieste) la domanda posta è stata formulata in maniera così scarna e schematica da farla percepire a chiunque la leggesse che rispondere fosse quasi dovuto. Chiariamo da subito che nessuno mi paga per scrivere in questo blog, ne tantomeno per fornire informazioni, lo faccio per passione e per aiutare il pubblico alle volte disorientato, non certo per aiutare chi invece pone domande come se questo fosse uno sportello ed il suo autore un impiegato statale. La risposta a questo genere di domande scarne non può che essere altrettanto scarna e peraltro pubblicata più per altri eventuali lettori che per la persona che ha formulato le due righe in questione. Rispondo quindi che Hazla è un tappeto pakistano e non afghano di qualità "ziegler" una delle innumerevoli varianti.

3 commenti:

antonio ha detto...

Rispondo ora, dopo un pò di tempo che questo articolo è stato scritto, per aggiungere che anche su un Forum dedicato al tappeto molti si iscrivono solo per avere delucidazioni su annodati in loro possesso,spesso con speranza gli venga detto che hanno per le mani un oggetto di grande importanza. Quando ciò non avviene, spariscono senza dire nè A nè BA, anzi, se nel caso dovessero rispondere, si fanno parte offesa per quanto gli è stato detto. Recentemente un signore, e lo dico con malcelata ironia, che dieci anni fà ha preso una "inchiappettata" acquistando uno Yalameh ad un prezzo esorbitante (almeno 3/4 volte il dovuto), ha chiesto di sapere, con toni perentori e poco gentili, quanto era aumentato il valore del suo tappeto. Siccome le risposte sono state "serene" ma "negative", il presunto affarista è sparito, non dando più segni di vita. Questi sono i "figuri" con cui si ha che fare se frequenti Internet: e và bè, caro Alberto, che ce voi fà?
Un saluto.

Daniela ha detto...

Ciao,
sono finita sul tuo blog peregrinando in internetin cerca di manuali su come fare con le mie mani uno zerbino da mettere fuori dalla porta della mia nuova casa. Poi ovviamente l'occhio va sempre dove sta il bello... :D ed eccomi quà.

Ho letto per caso questo post. Voglio solo dirti che ti capisco!

Anch'io ho un blog e mi trovo a leggere spesso delle richieste di rara maleducazione. Ti assicuro, molto peggio di quello che è capitato a te.

Ho imparato a dar loro poco conto. Non rispondo mai quando è così. Certo un piccolo sussulto di rabbia viene, con tutto il tempo e la passione che ci mettiamo!

A volte mi rimangono in testa per giorni le parole scambiate con questi maleducati, partono tutte con richieste di aiuto (da parte loro ovviamente) e finiscono addirittura ad insulti.

Non posso far altro che ringraziarti per il tempo che hai dedicato a questo blog e per aver ascoltato il mio sfogo.

Saluti
Daniela

Alberto De Reviziis ha detto...

Ciao Daniela, grazie per il tuo feedback e per la tua testimonianza, hai ragione, bisogna guardare e passare, purtroppo certe volte non si è nell'animo di soprassedere o di avere pazienza e allor.... Con quanto invece detto da antonio, anche quì non posso che concordare.

Un saluto ai miei lettori.