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lunedì 8 marzo 2010

Metodi di realizzazione di un modello iconografico di un tappeto.

Esistono svariate tecniche per la realizzazione di esecuzione di un modello iconografico di un tappeto. Alcune sono ormai sorpassate soppiantate da metodi che favoriscono una realizzazione perfetta nella simmentria dei decori, oggi requisito importantisismo per non determinare in un manufatto contemporaneo l'ingrato aggettivo di "difettato" o pezzo di seconda e terza scelta.

Il modello del tappeto può essere:
  • spontaneo
  • memorizzato
  • preparato su cartone
  • disegnato sull'ordito
  • dettato ad alta voce
  • annodato su campione.
Il modello spontaneo
Il modello spontaneo è quello ormai scomparso, forse oggi ancora esistente presso certe tribù seminomadi che annodano tappeti solamente per il loro uso privato. L'annodatore realizza in maniera spontanea, decide quale lana colorata utilizzare e quindi quale decoro seguire man mano che procede nella confezione. In taluni esemplari antichi e vecchi, di chiara realizzazione spontanea (turchi, marocchini, indiani) si riconosce questo sitema, proprio per i piccoli disegni che si presentano sul modello in modi irregolari, per le sproporzioni di ornamento e per una totale mancanza di simmetria nell'insieme. Malgrado tutto questo noi sappiamo che il fascino di questi manufatti ormai irripetibili è tale da renderli estremamente interessanti e, sempre, rarissimi. Quale pezzo è più "unico" di quello che risponde a un determinato momento spirituale e ambientale, irripetibile e di estro di un annodatore?

Il modello imparato a memoria
Il modello imparato a memoria era il più diffuso presso le tribù nomadi, e presso i berberi dell'Alto Atlante. Questo metodo di realizzazione consiste nel ripetere a memoria l'impianto tipico del proprio clan e quindi tramandato di generazione in generazione, decori specifici dunque, resi abituali della lunga consuetudine. Può essere definito ancora un modello "spontaneo" ma a differenza dell'originale, presenta già la banalizzazione della riproduzione ripetuta.

Il modello su cartone o carta millimetrata
Il modello su cartone è quello oggi usato maggiormente. Nato dalla tradizione classica safavide e poi utilizzato anche dalla produzione europea, reso celebre dai nomi di pittori e miniaturisti che vi collaborarono dipingendoli e spesso firmandoli è il motore di quel fenomeno conosciuto come produzione standarizzata. Viene preparato un modello su carta millimetrata o finemente quadrettata in maniera che ad ogni quadretto vada corrispondere a un nodo che l'artigiano poi è demandato a ricopiare fedelmente e passivamente sul telaio. Con questo metodo, il manufatto non è più quindi espressione artistica, tradizionale o spirituale del singolo o di un clan, ma oggetto perfetto e ripetibile in tutte le sue simmetrie, i cui decori rappresentano quella fredda rsiposta di mercato generato dal consumismo di massa.

Il disegno sull'ordito
Il modello disegnato sull'ordito è il più semplice da seguire ed anch'esso rappresenta un metodo di realizzazione standarizzato del manufatto. Il modello viene tracciato direttamente sulle catene dell'ordito, lasciando così all'annodatore la sola incombenza di scegliere il colore giusto e realizzarevi il nodo.

Il talim
Questo metodo di realizzazione -oggi spesso abbinato al disegno sull'ordito- fu ideato ad Amritsar (in India). Invece della rappresentazione grafica, il modello viene descritto nodo dopo nodo da un lettore incaricato di leggerlo ad alta voce. File di annodatori ciscuno di fronte a un identico telaio si ritrovano così a realizzare più copie del medesimo tappeto. La litania è impressionante "uno giallo, due bianchi, uno nero, uno rosso, due giallo, uno scaralatto..."

Il Waghireh
I vaghireh vengono ancora utilizzati per lo più in piccoli centri dell'Anatolia e dell'Iran: i più antichi sono molto ambiti dai collezionisti. Consiste in un piccolo pezzo di tessuto annodato che raccoglie nel suo insieme la sintesi della campionatura dei decori da riprodurre nel tappeto. Di solito l'annodatura dei Waghireh oltre ad essere fittissima per contenere molti modellini in un unico pezzo di tessuto, rappresenta una testimonianza di simboli e motivi tipici di un determinato luogo, costituendo così un complemento prezioso per qualsiasi collezione di tappeti.

2 commenti:

freddy ha detto...

Chiaro, semplice e direi anche completo nel suo complesso. Freddy

antonio ha detto...

Volevo aggiungere che il vaghireh era utilizzato al rovescio, per dare l'opportunità di contare il numero dei nodi. Spesso l'annodatura prevedeva filati grossolani, così da permettere una più facile conta dei nodi. Nodi che poi, con filati più sottili, venivano raddoppiati o triplicati.