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venerdì 11 giugno 2010

I tappeti "prossimi antichi"

Il DL 41/95 precedente all'unificazione europea includeva i tappeti nella categoria degli oggetti di antiquariato quando questi avevano più di cento anni (omissis).
Le attuali normative dell'Unione Europea hanno abbassato i requisiti di antichità ed oggi un tappeto può essere considerato antico se ha almeno 60 anni.

Tuttavia, la classificazione e l'inquadramento storico per la determinazione di un periodo di riferimento da attribuire ad un tappeto annodato, è cosa ben più complessa. Mutazioni del contesto sociale e culturale e  trasformazioni del territorio sono succedute in tutta l'Asia, con conseguenti influenze sulle produzioni di tappeti, ma in periodi diversi per ogni paese.

Il tappeto realizzato a cavallo tra l'antico e il recente è per l'appunto quello denominato "vecchio" o più generalmente chiamato "di vecchia lavorazione", e viene inquadrato in un contesto cronostorico differente a seconda delle realtà dalle quali l'esemplare può provenire: Turchia, Caucaso, Persia, Asia.

Principalmente il tappeto di vecchia manifattura rappresenta quell'ultimo periodo storico, dove seppur realizzato per domanda di mercato, esprimeva una tradizione iconografica e tecnica ancora viva, genuina e tradizionale per molti aspetti.

Poichè il tappeto diventa antico (lo diventerà) per definizione per il semplice "scorrere" inesorabile del tempo (anche quelli del 1980 o del 2000) lo diventeranno tra tantissimi anni ......
è giusto considerare che gli esemplari di vecchia manifattura (gli ultimi realizzati ancora secondo alcuni criteri tecnici ed iconografici classici e in contesti socio-storico/geografici ormai superati) saranno oggettivamente i "prossimi antichi" non soltanto per definizione ma per valore qualitativo e storico tradizionale aggiunto.

Oggi un tappeto del 1940 o del 1950, da noi non viene percepito antico, x cui spesso facciamo selezioni sulla base dell'oggi, e del suo contesto di mercato odierno, nelle ovvie difficoltà a valutare/interpretare il futuro. E fa specie considerare che lo stesso Alois Riegl, nel 1891, nel suo "Altorientalische Teppiche" diceva quasi centoventi anni fa dei tappeti che oggi consideriamo "antichi" le stesse cose che tanti oggi dicono o possono dire dei tappeti di vecchia manifattura (che tra l'altro sono ancora oggettivamente abbordabili)

Cito:
“Com’è noto ci si lamenta sempre più di anno in anno del peggioramento dei tappeti di recente produzione in arrivo dall’Oriente, sia per la qualità che per l’aspetto artistico: colori e disegno.”

Conclusione, oggi soprattutto per via della crisi economica e delle pregiudiziali di cui sopra, il tappeto orientale di vecchia manifattura è ancora sottovalutato ed è acquistabile a prezzi relativamente bassi, se raffrontato ai fratelli maggiori dell'800 o del primo decennio del '900.
Ma tra alcune decine di anni? Credo valga la pena pensarci su.

1 commenti:

antonio ha detto...

Per quanto mi riguarda, e gli altri possono pensare come credono, molti tappeti oggi considerati antichi o vecchi non lo sono e non lo saranno mai. Saranno tappeti di 100/200 anni, ma non avranno nessun valore di tipo storico/artistico perchè fuori da un criterio di "tradizione" dei decori e dei materiali. Un Kuba anni 80, un Pakistan "Lahore" o "Herat", un cinese "decoro francese", un Agra dell'ultima generazione, saranno d'epoca fra x anni, ma non potranno vantare l'aggettivo "antico" così come per tradizione viene compreso. Discorso diverso per certi Qum, Nain, Isfahan, Tabriz, e quegli anatolici legati alla tradizione che, per materiali ed iconografia, rientrerebbero di diritto nella schiera degli "antichi".